(Original)Il dry needling è una tecnica di trattamento definita dall'American Physical Therapy Association (APTA) come un intervento che utilizza un sottile ago filiforme per stimolare i punti trigger miofasciali, i tessuti muscolari e i tessuti connettivi (compresi quindi i tendini) per la gestione di dolore neuromuscoloscheletrico e dei disturbi del movimento. Un punto trigger (TrP) è un punto iper-irritabile all’eterno del muscolo o nel tessuto miofasciale che lo riveste; una zona che spesso definiamo comunemente “contratta” (termine poco corretto e da evitare!).
Le prime dimostrazioni scientifiche relative al cosiddetto “effetto ago” risalgono al 1979, quando venne documentata una riduzione significativa del dolore dopo l’utilizzo del solo ago (senza farmaco); e diverse ricerche hanno, sin da allora ma soprattutto negli ultimi anni, avvalorato i benefici di questa tecnica in numerose condizioni cliniche (gomito del tennista, tendinopatia achillea, dolore di spalla…), sebbene sempre e soltanto in associazione a una gestione di più ampio respiro, associata a esercizi specifici e terapia manuale.
Il dry needling oggi è una tecnica sicura, efficace, efficiente, relativamente nuova e a basso costo, ove la prima controindicazione è soltanto la paura dell’ago e i rischi sono bassissimi, a patto che venga eseguita da professionisti con competenze dimostrabili.
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