(Original)Sì, è il tempo delle mele. Ma anche delle castagne (!). E - sebbene insidiati da tumori e vespa asiatica - questi frutti d'autunno sono ancora pronti a solleticarci. Perché sono buonissimi; ma anche perché saziano, riducono anemia e astenia, aiutano le donne in gravidanza nell'apporto di acido folico... E hanno una quantità di proprietà che a descriverle non basterebbe un giorno! Così, come di rito, se ne raccolgono un po' (magari anche nei boschi attorno a 'La Trinità') e ci si predispone per una bicchierata con gli amici. Ma, secondo te, quale bottiglia sarebbe meglio stappare stasera coi marroni? Secondo gli esperti le caldarroste - quasi per principio - vogliono vino rosso. E non solo perché si va verso il freddo. Ma anche (e soprattutto) perché la loro cottura sulla brace lascia un leggero retrogusto amaro; e poi è tipico della castagna regalare al palato una sensazione di pastosità. Amaro e pastosità che 'chiamano' i tannini dei vini vermigli, ben strutturati e semplici (come il frutto stesso). Però, se fino a qualche tempo fa la moda era quella del Novello, oggi noi ti proponiamo accoppiate più creative e di sicuro effetto. Con la caldarrosta ci cantano anche le grappe, per esempio. Sugli scaffali dell'angolo enoteca&goloserie ne trovi di piemontesi, trentine, friulane e venete. Se no, puoi andare sicuro pure coi Passiti liquorosi (dalle Isole al Veneto). Un consiglio: tra tutti, con i bellissimi marroni della Tuscia, prova l'Aleatico di Villa Puri. Piacere d'autunno.