(Original)Quando il naturale desiderio di vicinanza del partner assume la connotazione di una necessità assoluta, tanto che ogni separazione (reale o temuta) può generare angoscia clinicamente significativa, il rischio è che il sentimento d’amore si sia trasformato in una dipendenza affettiva. La persona dipendente soffoca i suoi bisogni, la sua identità e la sua dignità per dare spazio al partner ed evitarne l’abbandono. Pur riconoscendo la sofferenza generata da un rapporto così squilibrato, il dipendente non riesce a mettere fine a quel rapporto malato. Le persone che instaurano relazioni di questo tipo si sentono indegne d’amore e leggono i rifiuti e i maltrattamenti del partner come conferma della propria non amabilità. La terapia mira a ricostruire i meccanismi attraverso i quali le convinzioni disfunzionali circa la propria indegnità si siano costruite nel corso della vita dell’individuo (con particolare riferimento alle esperienze precoci di attaccamento), permettendo una presa di distanza e la ristrutturazione cognitiva. Parallelamente, il paziente viene guidato nella presa di coscienza dei propri bisogni e desideri fino a quel punto soffocati e nella loro più efficace espressione. L’obiettivo finale è quello di aiutare il paziente ad instaurare relazioni paritarie, in cui la complicità e la reciproca soddisfazione prendano il posto della sottomissione e dell’autosacrificio.