Nomen omen, dicevano i latini. Ma il nome - in effetti - è un presagio anche nel caso delle piante. Le acidofile, per esempio, hanno già nella parola che le definisce la loro prima caratteristica: sono infatti piante che per crescere gagliarde hanno bisogno d'un terreno con condizioni di acidità particolarmente elevata. Detto ciò, per non confonderti è anche necessario che tu prenda coscienza del fatto che non si definiscono così solo un numero piuttosto nutrito di arbusti, ma anche alcuni alberi ad alto fusto ed erbacee. Insomma, tra le piante acidofile da giardino ce ne sono di grandi e piccole, più o meno conosciute. Per cominciare, ora ti segnaliamo quelle più comuni. Cominciamo dagli alberi. Rientrano in questa classe l'Acero giapponese (Acer palmatum Thunb. o Momiji), la Betulla (Betula), il Liquidambar e il Castagno (Castanea). Si passa quindi agli arbusti acidofili, che proprio con l'avvicinarsi della primavera diventano tra i principali protagonisti del garden e del tuo giardino. Sono la Camelia, l'Azalea, l'Ortensia, il Leucothoe, il Corbezzolo, la Magnolia, il Mirtillo, la Gardenia e la Mimosa (a proposito: buon 8 marzo con un po' di anticipo!). Infine, le erbacee: Clivia, Calla, Giglio... Tutte belle piante, vero? Ecco, per non rischiare di vederle soffrire, occhio allora al ph del terreno. Con loro non dovrà mai essere vicino alla neutralità (come solitamente accade), ma reso mixando bene terricci e concimi. Ferro, zinco e rame così saranno ben assorbiti.

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