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Il 2023 ha visto proseguire l’aumento del turismo dopo il covid, ma ha anche risentito di alcuni problemi legati alla congiuntura economica non favorevoli. A fotografare il settore nel 2023 è l’Osservatorio Turismo Nomisma realizzato per conto di UniCredit, secondo cui l’operatività degli operatori turistici ha risentito in primis dell’aumento dei costi energetici (37%) e della crescita generalizzata dei prezzi causata dall’inflazione (15%). Inoltre, per 4 strutture su 10 la complessità operativa riscontrata nell’ultimo anno è dipesa anche dall’aumento dei tassi di interesse e dalla contrazione della domanda interna. Rilevanti anche gli aspetti inerenti il personale: il 14% delle strutture ha riscontrato difficoltà a trovare risorse da assumere, evidenziando un aumento del +6% rispetto a quanto dichiarato nell’ottobre 2022.

Investire in attività turistiche nel 2024

Tutte sfide di cui deve tenere conto chi desideri investire nel settore turistico, come sottolinea Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit, da oggi al fianco delle imprese turistiche con l’iniziativa Made4Italy.“L’Osservatorio ci mostra chiaramente come siano numerose le sfide, e con esse anche le opportunità, per gli operatori della filiera turistica italiana, - sostiene Taricani. -. Temi di rilevanza globale e infrasettoriale come la transizione digitale e la sostenibilità hanno un impatto concreto e possono segnare il successo o meno di un’iniziativa turistica”.

La sostenibilità delle strutture ricettive

Gli investimenti e le strategie messi in campo dalle strutture ricettive nel biennio 2023-24 vanno, piuttosto, nella direzione di aumentare la propria attrattività e rispondere alle nuove richieste del mercato. In questo contesto, la sostenibilità ambientale è diventata un driver strategico fondamentale per quasi 8 operatori turistici su 10. Questa nuova consapevolezza ha spinto le strutture ad adottare politiche e soluzioni sostenibili, riducendo l'impatto ambientale e incontrando la crescente domanda di turismo sostenibile.

Molti operatori hanno già intrapreso iniziative in questa direzione: il 72% degli intervistati ha fatto investimenti per la raccolta differenziata, la depurazione dell’acqua, la riduzione dei rifiuti e delle sostanze inquinanti, il 70% si è attivato per ridurre gli sprechi alimentari, il 66% ha adottato azioni di risparmio idrico e (nel 51% dei casi) energetico.

Peraltro, le strutture ricettive dichiarano di avere in programma l’attivazione di una serie di attività a favore della sostenibilità ambientale tanto che il 35% degli intervistati implementerà entro i prossimi 12 mesi azioni di risparmio energetico, il 28% acquisterà materie prime con caratteristiche di sostenibilità o si impegnerà a favorire gli spostamenti green dei loro clienti. Inoltre, 1 operatore su 4 manifesta l’intenzione a selezionare fornitori attenti ad aspetti di sostenibilità ambientale.

Come gli operatori rinnovano le strutture ricettive

Tra le altre strategie adottate a favore di una maggiore attrattività 1 operatore su 4 ha scelto di puntare al rinnovo e all’ammodernamento della struttura mentre il 23% dei rispondenti ha invece manifestato interesse a investire in impianti per la produzione di energia rinnovabile. Seguono le intenzioni di investimento nell’acquisto di nuove attrezzature (10%) e in attività e strumenti di marketing digitale (8%). Solamente il 18% degli operatori non prevede di fare investimenti nel prossimo futuro. In merito all’offerta, il 41% degli operatori del settore prevede un aumento dei prezzi di listino causato da un lato dai maggiori costi di gestione, dall’altro dalla revisione e/o ampliamento dei servizi offerti ai clienti della struttura.

Un cambio di passo a livello strategico riguarderà anche la revisione dei rapporti con i clienti, con il personale ma anche con gli istituti di credito. A questo proposito, il 30% degli operatori intervistati rivedrà principalmente le condizioni di pagamento consentite ai clienti (7%), mentre il 6% ipotizza il differimento del pagamento delle rate di mutui e prestiti.

Come cambia l’offerta ricettiva

A fronte di questi mutamenti gli operatori sono consapevoli di dover adeguare la loro offerta. Per intercettare al meglio i nuovi bisogni dei turisti nei prossimi 2-3 anni le strutture manifestano l’intenzione di implementare nuovi servizi, tra i quali aree fitness e benessere (18%), aree relax (16%), aree dedicate ai bambini (10%) e pet friendly (8%). Altri si concentreranno di più nel mettere a disposizione i propri spazi per eventi esterni (13%) o nell’installare impianti di sanificazione dell’aria (11%).

Con riferimento ai servizi di digitalizzazione offerti ai clienti, il 28% delle strutture ha intenzione di sviluppare nel prossimo triennio un’app specifica che consente di effettuare le attività di check-in o di check-out, ma anche di acquistare servizi o prenotare attività. Un altro 28% si dichiara intenzionato a rendere le camere domotiche, mentre il 24% intende automatizzare le attività di check-in e check-out tramite l’installazione di totem dedicati.

Servizi turistici per il cliente

A livello di servizi per il cliente, dall’indagine emerge anche un forte interesse verso la realizzazione di dynamic packaging per consentire agli ospiti di scegliere già in fase di prenotazione i servizi aggiuntivi (25%) e di una comunicazione mail fortemente personalizzata (25%). A completamento dei servizi orientati a migliorare l’esperienza dei viaggiatori vi è, infine, lo sviluppo di un CRM che consente la raccolta di informazioni a supporto di un soggiorno quanto più personalizzato possibile (22%).

Anche gli aspetti legati all’offerta enogastronomica occupano un posto rilevante tra i servizi da sviluppare. Le strutture ricettive, infatti, dichiarano di avere in programma progetti che prevedono la possibilità di effettuare degustazioni di prodotti tipici direttamente nella struttura (27%), di acquistare prodotti locali direttamente al proprio interno (24%) ma anche di introdurre l’utilizzo di prodotti BIO (16%).

Infine, dall’Osservatorio sul Turismo Nomisma per UniCredit emerge anche l’interesse nel rispondere alle esigenze di chi viaggia per lavoro. L’offerta di servizi più vicini alle nuove richieste del mercato riguarda anche l’offerta business, con 1 struttura su 5 che prevede nel prossimo triennio di attivare convenzioni con co-working esterni o realizzare aree di coworking nelle aree comuni della struttura ma anche di rendere disponibili in camera postazioni per lo smart working (18%).

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