“Gentilissimi,
vi scriviamo con profonda preoccupazione e marcato stupore, a seguito dell’avvio del Progetto Interaziendale a Tutela dell’Allattamento da voi promosso.”
Inizia così la lettera aperta che abbiamo indirizzato alle nove sigle firmatarie.
Il progetto in questione, pur avendo obiettivi lodevoli, senza troppi giri di parole, prevede il non rispetto del Codice di Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno. Tra i documenti ufficiali si riporta testualmente: “le Società scientifiche più direttamente coinvolte nell’assistenza materno infantile ritengono compatibile la collaborazione con l’industria produttrice di prodotti alimentari per l’infanzia, quando risulti improntata a scientificità, correttezza etica e dignità professionale.”
Di fronte a questa affermazione abbiamo immediatamente scritto alle società coinvolte, non solo per esprimere la nostra incredulità ma sopratutto per avere riscontro circa una serie di criticità.
Non è probabile che un #medico sia così più facilmente esposto al rischio conflitto di interessi?
Non è probabile che una diade allattante venga dimessa dall'ospedale con l'indicazione di utilizzare prodotti specificatamente pubblicizzati?
Non probabile cedere alla facilità di avere formula donata gratuitamente in reparto?
In ottica collaborativa e avendo a cuore obiettivi comuni di salute globale, abbiamo terminato il nostro scritto con una proposta alternativa di supporto dell’#allattamento, proprio a partire dalle lettere di dimissioni delle mamme dagli ospedali. Iniziativa che ci auguriamo venga accolta senza remora alcuna da qualsiasi professionista chiamato a svolgere un ruolo primario nella diffusione di corretta informazione a tutela della #salute #materno-infantile.
Se desiderate leggere il testo completo della lettera e del nostro dossier sulle #dimissioniospedaliere, ed eventualmente condividere con chiunque ritenete possa essere interessato, cliccate qui urly.it/3qgzh e scorrete sotto fino alla sezione news.
PS: una risposta ufficiale alle nostre domande non è ancora arrivata. Ci auguriamo giunga presto, la nostra preoccupazione è più che mai desta.